martedì 7 luglio 2020

Il mio orto e la biodiversità

orto di luglio



Abbiamo scelto di avere tante varietà di vegetali da mangiare. Ogni periodo dell'anno ha la sua frutta e verdura di stagione. È bello variare ed è bello andare nell'orto e trovare sempre qualcosa da prendere, di fresco e quindi gustoso.

Nel nostro orto, da 40 mq, vi sono 21 specie vegetali diverse.
In più, per ogni specie vi sono diverse varietà.
I pomodori sono di diversi tipi, e pure le patate, così ci dono cose che maturano prima e cose che maturano tardi.

Ci siamo accorti che la diversità ha diversi vantaggi.

1) Su "Le Scienze" avevo letto la storia dei coltivatori americani di mais, che temevano di perdere l'intero raccolto e quindi il reddito dell'anno a causa di un insetto che resiste a tutti i vecchi veleni. Ogni anno c'è la corsa a trovare il veleno nuovo. E ogni anno si innondano i campi con veleni.
Sono estensioni di km e km a solo mais e non viene fatta la rotazione agraria.Stranamente questo problema non ce lo hanno gli europei perché alternano tre specie.Non molte, solo TRE!
Nel mio orto bado solo ad avere una integrazione di verdura e frutta, anche andasse tutto male, non avrei conseguenze di nessun tipo, se non la delusione. Non tratto mai niente con veleni, non è una questione etica, è una questione di non perdere troppo tempo e denaro.
Se proprio c'è una malattia, questa colpisce solo un tipo di specie, e se proprio andasse male, perdo la produzione di una sola specie, ad esempio le patate.Addirittura, se invece dell'intera specie, la malattia colpisce solo una varietà, ad esempio le patate gialle, si perde solo quella produzione.

La malattia colpisce solo poche piante, e se ci si accorge per tempo, e nell'orto ci sono spesso, basta estirpare qualche pianta, al limite qualche ramo, in modo da ridurre la carica infettiva di muffe, o virus o batteri o insetti, di parecchi ordini di grandezza. Lo si fa contestualmente all'accertamento della infezione, senza andare a perdere tempo nel procurarsi il veleno.
Ad esempio la dorifera colpisce solo le patate. Visto che colpisce poche piante, è possibile intervenire a mano, schiacciando uova e insetti.
In caso di infezioni da microrganismi, si agisce togliendo fisicamente le parti colpite.
Mi sono accorto che delle volte questi interventi meccanici sono sufficienti per risolvere il problema.
Ad esempio, per le dorifere probabilmente ci sono dei periodi ottimali per la riproduzione. Se si riducono drasticamente le uova nel periodo giusto, il problema non si ripresenta. Così mi è capitato l'anno scorso con le dorifere. Quest'anno con i pidocchi.
Idem per microrganismi. Questo mi è capitato nel vigneto di mio fratello. Vi erano delle foglie che si stavano seccando, erano colpite da qualcosa, non era un problema di acqua.
Non avevo tempo di documentarmi, le ho tolte quasi tutte e non vi è stata necessità di altri interventi
Il periodo ottimale è forse dovuto a delle condizioni meteo (pioggia o temperatura) che poi non si ripresentano o altre condizioni ancora.

2) partecipando ad un corso di agricoltura biologica, hanno posto l'attenzione sull'abbinamento delle piante, perché dicevano che queste si aiutano l'una con le altre. Io non mi ricordo più gli abbinamenti, ma ho considerato che se questi aiuti reciproci tra piante funzionano, se l'orto è molto vario, la vicinanza di piante di diverso tipo è automatica rispetto a situazioni di monocoltura, o semplicemente di appezzamenti separati relativamente distanti. Nel mio caso, su 40 metri quadrati vi sono 21 specie e ancora di più qualità, quindi la distanza massima tra specie diverse è di qualche metro.

3) rotazione. Quando l'orto è molto vario, coltivato con moltissime specie, è difficile che per molti anni consecutivi si coltivi la stessa specie sullo stesso appezzamento. Ad esempio l'alternanza tra patate e fagioli, quando la scelta è fatta a caso, è garantita. L'unica invarianza, nel caso del mio orto, è data dalle piante da frutta che rimangono nello stesso posto per anni.


Nessun commento:

Posta un commento