giovedì 27 marzo 2014

Pedaggio cittadino? calcolo dei danni provocati da un'auto: circa 5 euro a transito

Faccio l'analisi in città perchè è il luogo dove abita la maggior parte di gente, e dove si svolgono tanti viaggi anche da parte di chi non abita in città.  Il cuore di una legge sulla mobilità, dovrebbe essere la determinazione dei costi che ogni veicolo provoca, per metterli in conto all'autista, e non ai passeggeri o alla collettività.

TEMPO  FATTO PERDERE AGLI ALTRI:Se una persona entra in città  come passeggero o a piedi o in bicicletta, non provoca agli altri nessun ritardo.
Invece ogni auto che entra in piu’ provoca un piccolo ritardo a tutte le altre.
La somma di
tutti i ritardi diviso per le macchine che viaggiano in città, è pari al ritardo medio di ciascuna auto. Quindi il tempo perso da ogni autista è uguale al ritardo che provoca alla circolazione.
Il passeggero di un’auto (e tanto piu’ di un mezzo pubblico) ,peró non provoca traffico ma lo subisce. Mediamente metá delle persone viaggia come passeggero, o di auto o di bus. Anche i pedoni subiscono un ritardo per il traffico, e anche i ciclisti.
Per tenerne conto, il ritardo che ogni autista provoca alla circolazione va moltiplicato per 2,2 (stima a pancia).
Il ritardo provocato alla circolazione va calcolato come differenza tra i tempi di transito in situazione di traffico rispetto ad una situazione in cui non vi è traffico (di notte).
La velocità media delle auto in città durante il giorno è inferiore ai 20 km/h (vedi link), mentre in assenza di traffico, durante la notte, si puo’ viaggiare ai 55 km/h, secondo i limiti di legge. La differenza di tempo impiegato è di 2 minuti a km che va moltiplicato per 2,2  per considerare chi non è autista di auto. Si ricava 4,4 minuti per ogni km percorso dalle auto.
Viene preso il valore del tempo medio pari a 20 euro all’ora quindi per ogni km si farà pagare (20*4.4/60)= 1,50 euro per km.
I passeggeri andrebbero rimborsati, per cui l'auto con uno o più passeggeri non dovrebbero  pagare l'accesso alla città, e neppure i passeggeri del trasporto pubblico dovrebbero pagare il biglietto.

Questa analisi di costo,è un’analisi media per cui è eccessiva per certe zone della città e al contrario è troppo blanda per altri tratti. L’analisi avrebbe piu’ senso se fatta per ogni tratto particolare con tariffazioni differenti anche per orario.
Questa analisi giustificherebbe 
un pedaggio proporzionale al ritardo che crea, come visto sopra. 

Come vedrai, ritengo la perdita di tempo, il danno maggiore del traffico. Vi sono poi altri costi che stimo.

Danno di tempo fatto perdere per accompagnare i bambini piccoli:
È ben vero che i bambini vanno comunque tutelati, ma una delle preoccupazioni maggiori dei genitori è il traffico, oltre alle persone cattive.
I bambini tra i tre e gli otto anni vanno accompagnati a causa del pericolo del traffico. Non possono essere lasciati incustoditi e lasciati liberi di giocare. Un adulto, per almeno mezz’ora al giorno deve seguirli appositamente.
La percentuale di questi bambini, e quindi degli adulti che li devono seguire rappresenta un ventesimo della popolazione della città. ( 5 anni dai 3 agli 8 su una vita media di 100.....per comodità).
Questo tempo va pagato da chi guida l’auto, per cui 1/2ore/(1/20)*20 euro= 0,5 euro a  testa al giorno.


Danno per il rumore: Se non ci fosse il rumore, non sarebbero necessarie le finestre a tenuta del rumore. Considero che un terzo del costo della finestra da 900 euro è legato alla riduzione del rumore.
Per ogni persona ci sono  mediamente 3 finestre che durano 20 anni e che questo costo copre solo il periodo di freddo quando si possono tenere chiuse, si ha: 1/3*900*3/20=45 euro. Non avendo altri elementi per quantificare il costo, si presume  il costo durante la bella stagione pari a quanto si tengono le finestre chiuse per un totale di 90 euro all’anno. Solo una persona su due possiede l’auto per cui chi ha l’auto mette a disagio due persone e quindi il costo a macchina diventa 180 euro, per un costo giornaliero di 0.5 euro.

Danno al turismo: La gente che entra in città deve trovarsi a suo agio.Il turismo  conta molto in termini di pil. Stimo il 10%, l'influenza del turismo sul PIL a Trento. Su un reddito medio di 25.000
euro sono 2.500 euro è dovuto mediamente al turismo. Avere una città a misura d’uomo puo’ aumentare questo apporto, o al contrario ridurlo. Una città con poco traffico e molti trasporti pubblici efficienti e gratuiti puo’ essere un’attrazione.
Si consideri un maggior attrattività del 25% con una città con metà traffico. Cio’ significa 2.500*0.25=625 euro di mancato guadagno a testa se ci  fosse metà traffico. E’ quindi un costo a giorno di 625/365= 0.50  euro.

Costi sanitari provocati dalle auto: con l’assicurazione si pagano solo i danni diretti, che quindi non vanno conteggiati perché sono già a carico degli automobilisti.Quindi tutti i morti per incidenti automobilistici non vanno conteggiati, compresi i costi per colpa del conducente, perché chi è causa del suo male non va pagato dalla società. Vanno pagati invece  tutti i costi legati all’inquinamento come le morti e malattie respiratorie riconducibili al traffico.
Come si sa, peró la maggiore incidenza delle polveri sottili non è dovuta al traffico ma alle stufe domestiche a legna.
Per dare una idea dei costi, consideriamo a pancia 6000 morti all’anno e una pari quantità di disabili a un costo di un milione di euro l’uno (è un dato a pancia).Suddiviso tra i 30 milioni di autisti, si ha un costo giornaliero per autista, cioè colui che provoca il danno, pari a
6000*2*1.000.000/30.000.000/365=
 1 euro al giorno.

Danni per occupazione suolo pubblico: se il parcheggio viene fatto pagare per il suo vero valore di mercato, non rappresenta un costo per la società.
Il valore di mercato corretto, a mio giudizio, è il costo del parcheggio talmente alto che resta libero almeno un decimo dei posti per ogni orario considerato.
A queste condizioni non si può considerare un costo per la società.
Il problema è che questo valore di mercato è molto distante dal valore corrente di parcheggio, perché difficilmente si trova posto in città anche pagando.
L'occupazione di spazio pubblico da parte delle auto in città, toglie questo spazio ad altri utilizzi socializzanti.
Allo stato attuale l'abuso di spazio pubblico da parte delle auto è legato al poco costo sostenuto.

RIEPILOGO dei danni in euro per ogni tratta di tre km in città:

Danni a km:
per tempo perso fatto perdere agli altri: 1,5 euro/km.
Danni per tempo perso fatto perdere per accompagnare i piu’ piccoli 0.50 al dì.
Danni  diretti per rumore 0.50 al dì.
Danni di mancato incasso turistico 0,50 al dì.
Danni  sanitari 1 euro al dì.

per un totale di 2 euro al dì+1,5euro/km
che andrebbero messi in conto a chi lo provoca mediante telecamere per escludere chi viaggia in due, dal pagamento.

Chi viaggia in auto da solo, e fa tre km in entrata e altrettanto in uscita, dovrebbe pagare 9 euro, oltre al costo del parcheggio.
A queste tariffe sarebbe più conveniente usare modalità diverse come i mezzi di trasporto pubblico e il carpooling, con i quali, a mio giudizio, dovrebbe entrare gratis.
Mentre il trasporto pubblico rappresenta una notevole voce di costo per l'ente pubblico, il carpooling non lo è.
A questo punto vi sarebbe un potenziale mercato tra le persone che vogliono entrare senza pagare in città, mercato che potrebbe essere coperto da applicazioni per smartphone per carpooling, che con la tariffa di accesso in città, avrebbero un senso, mentre adesso non lo hanno sotto qualsiasi logica che non sia quella masochistica.


Come si vede, in questo tentativo di analisi, le cose che vengono esaltate come negative del traffico automobilistico, e cioè il disagio sanitario e acustico sono sostanzialmente trascurabili rispetto al tempo perso.Considerato che la tendenza è costruire auto contemporaneamente sempre piu’ silenziose pulite e sicure, ritengo errato agevolare nel traffico cittadino le auto ibride e elettriche, perché ce abbiamo visto il vantaggio nei costi per la città è veramente marginale, perché al pari delle altre auto provocano gli stessi danni nella perdita di tempo.
Il cuore di questo calcolo, dovrebbe essere di agevolare al massimo i passeggeri, che siano su auto private o bus.

L’applicazione della tariffa dovrebbe essere graduale nel tempo e ricalcolata di volta in volta perché con traffico inferiore, anche il danno che ogni auto provoca è minore, basta pensare alla limitatissima perdita di tempo per una nuova auto durante il traffico notturno.
Il traffico potrebbe calare notevolmente anche per una applicazione parziale dei costi reali esposti, come ha già dimostrato da chi ha sperimentato, come a Milano.

Firmato
David Conotter

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