venerdì 7 agosto 2009

PESCE


Martedì, 28/7/2009
Un mese fa hanno innaugurato il negozio Sapore di mare, in via brennero.
Non ci sono negozi del genere in città, è l'unico del suo genere.
Vende solo cose congelate, la maggior parte è pesce.
La scelta è molto amplia, ci saranno almeno 100 o forse 200 tipi di pesce.
La senzazione che si ha è quella di avere tutto il pesce che si vuole a disposizione, e a tutti i generi di prezzi, comunque convenienti.
Dopo essere usciti dal negozio, la sensazione è quella che nel mare c'è tutto il pesce che si vuole.Naturalmente bisogna solo pagarlo.
Io però da questo punto di vista sono stato schifato.

Il pesce è l'ultima risorsa gratuita, di pura predazione che esiste al mondo.
La caccia ormai non si fa piu', anche perchè ci sono molte specie in via di estinzione e comunque è regolamentata nel tempo, nello spazio e nelle specie cacciabili, e bisogna pagare per avere la licenza.
Ormai la caccia è considerata dai piu' come qualcosa di negativo, e dai pochi che la praticano come una specie di sport: uccidere per divertimento.
La pesca, non è mai stata considerata in termini negativi.
Perlomeno da parte della gente che conosco.
Eppure sta facendo disastri.
Non so la situazione a livello dei laghi e dei fiumi della mia regione, ma a livello italiano la pesca è in declino, perchè i pesci si riducono di anno in anno.
Anche a livello mondiale la pesca è in declino, a causa della tecnica sempre piu' sofisticata di pesca, e anche per il numero ecessivo di pescatori e la loro pesca non sostenibile.
La pesca sarebbe sostenibile se si pescassero solo gli interessi del capitale, e cioè una quota pari ai nuovi pesci nati, ma ormai da anni non si fa cosi' e i pesci pescati sono sempre piu' piccoli perchè quelli grandi sono ormai finiti.
Si pesca sempre piu' al largo, sempre piu' in profondità, e specie sempre piu' piccole.
Io mi ricordo, ho 44 anni, che anni fa il tonno era un prodotto economico, ma adesso è difficile trovarlo a meno di 10 euro al kg.
Questo succede, perchè il mare è di tutti, non ha regolamento, tutti possono fare quello che vogliono.
Per certi versi, è come una regione comunista, dove vale la regola che le cose di tutti sono cose di nessuno.
Ed è anche come se fosse una regione ultra liberista dove vale l'economia di rapina, il piu' grosso prende tutto, e se ne frega degli altri.
E' una regione senza regole, che assomma il peggio di tutte le ideologie.

Se il negozio vendesse selvaggina (e comunque vende pure quella) magari uno ha un rimorso di coscienza.
Il negozio vende pesce, e per la gente la pesca non è la stessa cosa della caccia.Se pensate, anche i discepoli di Gesu' erano pescatori e non c'è la minnina riprovazione sociale a comperare pesce.
Magari qualcuno pensa che il pescatore sia quello romantico dotato di barchetta con la rete o la canna da pesce alla hemmiguey.
La gente si accorgerà della realtà quando il prezzo aumentera, o piu' probabilmente semplicemente finirà il pesce a disposizione, e solo quando sarà troppo tardi per rimediare.
Pensate un po', alle trasmissioni di mattina per le casalinghe, vengono informate su come distinguere se un pesce viene coltivato, o se è "naturale", perchè quello "naturale" dovrebbe essere forse di maggior qualità, mentre sicuramente fa piu' danno all'ambiente.
L'informazione che a mio giudizio dovrebbe essere corretta è: il pescato è in continua diminuzione, per evitare di contribuire al disastro comperate solo pesce coltivato.(di cui per inciso non conosco l'impatto perchè pare che al pesce coltivato venga dato da mangiare pesce, per cui potrebbe essere altrettanto dannoso.)
Meglio ancora evitate di mangiare pesce, evitate i negozi di pesce, nel nostro caso "Sapore di mare".
Ecco quello che penso.
David Conotter.

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