lunedì 28 settembre 2009

il costo dei trasporti pubblici e privati

27/09/2009
Oggi sono andato ad un convegno dove si parlava di mobilità.
Alla fine del convegno era possibile fare domande, una domanda chiedeva quanto viene ripagato con il costo dei biglietti e degli abbonamenti del costo dell'azienda di trasporti provinciale.La domanda non ha avuto risposta, ma uno di quelli che era intervenuto al convegno disse: da dati in mio possesso il contributo dell'utenza alle spese è del 12 e qualcosa per cento, vale a dire che quasi l'88 per cento è a carico della fiscalità generale.
A quel punto, a questa risposta che mi pareva polemica, sono intervenuto chiedendo quanto incide nella fiscalità generale il costo delle strade (costruzione manutenzione, e tutto quello legato alla mobilità privata compreso incidenti e sanità per curare i feriti) ma non mi è stato risposto.
A questo punto mi piacerebbe confrontare i costi sulla fiscalità generale, del sistema di trasporto pubblico e dell'infrastruttura privata, e rapportarla al numero di persone servite da una parte e dall'altra: chissà cosa risulta.Potrebbe essere che nonostante i numeri fallimentari del servizio di trasporti pubblico, vengano capovolti dal costo di quello privato.I risultati non sono scontati.Sono curioso.Nell'elenco non so se includere o escludere i treni ad alta velocità, che dal punto di vista dei costi/ricavi sono piu' fallimentari degli autobus e delle corriere, e neppure se includere il costo che ha avuto per l'Italia l'operazione Alitalia cosi' tanto voluta dal nostro carissimo (costoso, per chi avesse equivocato) presidente.

Tanto per fare due conti, il grosso intervento sulla viabilità della provincia dovrebbe essere costato 2 miliardi di euro, e considerando 360.000 abitanti (quelli che usano il mezzo pubblico) si ha un costo di 5.000 euro ad abitante.Spalmandolo su 10 anni (si trattava di interventi straordinari), si avrebbe un costo di 500 euro all'anno ad abitante.
Poi bisogna aggiungere la manutenzione ordinaria e le morti per incidenti e malattie legate al traffico,nonchè al servizio di vigilanza (polizia stradale e vigili urbani) ma credo che si vada a 1000 euro all'anno.
Ora bisogna vedere quanto costa il servizio di trasporto pubblico per abitante, ma dando per buono quello sentito dai ricavi dei biglietti e degli abbonamenti, considerando che vendano solo abbonamenti e visto che costa 230 euro, è possibile che il costo per la società sia di 2000 euro a persona trasportata.Intanto la cosa è a favore del traffico privato.Ci sentiamo al prossimo post quando avro' dati piu' concreti.Non so chi risulterà vincitore.La cosa mi incuriosisce parecchio.Potrei ricavare materiale per mie considerazioni.

stranieri

24/09/2009
Chi è italiano, non si rende in nessun modo conto di cosa vuol dire essere stranieri in italia.
A sentire certe forze politiche, sembra che gli stranieri se ne aprofittano della situazione, quasi che vivano qui come dei privilegiati.
Ora siccome conosco la situazione di prima mano,dato che frequento stranieri e tra l'altro sono straniero anch'io, essendo nato all'estero(da genitori italiani emigranti), vi voglio raccontare i loro "privilegi":
INGRESSO IN ITALIA: per entrare in Italia hanno bisogno di un contratto con un datore di lavoro.Naturalmente vi sfido a trovare un imprenditore che assume un estraneo senza neanche conoscerlo e averlo visto lavorare.Logico che chi entra in Italia lo faccia in modo irregolare, nella migliore delle ipotesi con un visto turistico.CORRUZIONE: un grosso problema, che pero' non dipende dagli italiani.Per avere un visto turistico, in tanti stati bisogna passare attraverso la corruzione dei pubblici funzionari.Il visto turistico comunque non permetterebbe allo straniero di lavorare.
CAPORALATO:Per regolarizzarsi, delle volte occorre "comperare" il lavoro, e tante volte occorre passare dal caporalato, che "vende" il lavoro.Questo succedeva tempo fa, ma non potrei giurare che non accada adesso. Se il datore di lavoro vuole regolarizzarlo, dovrebbe essere sicuro di rientrare nel numero delle domande accettate dall'Italia come aliquota massima di quei lavoratori.Bisogna vedere anche se il datore di lavoro è disposto a regolarizzare la sua posizione, o se preferisce tenere il lavoratore in nero.
PERSONE DI SERIE B.Questa è già una grossa differenza tra un cittadino italiano e uno straniero.Diventare cittadino, per un italiano, è un dato di fatto, mentre per uno straniero, regolarizzarsi è già un grosso successo nella maggior parte delle volte.
TAGLIANDINO: Una volta acquistita la regolaririzzazione, non è finita: ti consegnano un tagliandino , una pezzetto di carta che dice che stai aspettando il documento ufficiale.E giri per l'Italia con questo "documento" provvisorio, che non tutti acettano,ma che difatti è diventato il sostitutto del documento, vista la lentezza della macchina burocratica.Con questo "documento" che dura anche un'anno, non puoi espatriare, cosa che per uno straniero è una grossa limitazione, visto che gli affetti li ha all'estero.
RINNOVO: grazie al cielo adesso si fa solo ogni due anni, non è un'operazione banale.Per la legge italiana, non sei considerato come una persona, ma solo come forza lavoro, e che quindi ha diritto al rinnovo solo se dimostra che ha regolarmente lavorato.Se quindi finisci disoccupato, la preoccupazione non è di rimanere senza soldi, ma di poter rinnovare il permesso di soggiorno, visto che un lavoro in nero lo trovi abbastanza facilmente, ma uno regolare no,e per la legge è come se stessi in Italia a bighellonare, cosa che per gli italiani è una cosa negativa se riferita agli stranieri, mentre non è negativa se è riferita agli italiani, vedi i pensionati che bighellonano tutto il giorno nei bar, o i nullafacenti di ogni tipo, rigorosamente italiani.
APPARTAMENTI 1:Contestualmente alla regolarizzazione lo straniero deve trovare un appartamento in affitto (solo poche persone hanno i soldi per comperarsi la casa appena entrati in italia, vedi calciatori stranieri).Provate a cercare un'appartamento a uno straniero e vedete cosa vi rispondono: l'abbiano già affittato, mi dispiace, sono in trattativa con un'altra persona, oppure altre cose, equivalenti a una porta sbattuta in faccia.Ora le cose sono un po' cambiate, ma non perchè i proprietari di casa sono piu' comprensivi, semplicemente perchè se non ci fossero gli stranieri, il mercato dell'affitto non esisterebbe, e anche perchè con il passa parola, si sono resi conto che gli stranieri sono piu' affidabili degli italiani.Anche gli appartamenti vetusti e in brutte condizioni, senza mercato, con gli stranieri sono diventati affittabili.
APPARTAMENTI 2 :L'Italiano puo' prendere la casa che vuole.Lo straniero deve dimostrare che prende una casa con superficie sufficente per tutti, e per fare questo deve presentare dei documenti non richiesti agli italiani.Lo straniero non ha accesso diretto alle graduatorie per le case popolari, ma vi accede ad una graduatoria parallela, con tantissime rishieste (gli stranieri sono generalmente i piu' poveri) e poche case a disposizione.
LINGUA: si sa che gli italini sono dei grandi ignoranti in fatto di lingue.Poche persone conoscono una lingua straniera, perchè o non si sono mai mossi dall'Italia o lo hanno fatto in comitive di italiani con guide in lingua locale.La maggior parte non conosce lingue straniere per la fatica enorme che comporta il relativo studio.Ebbene, gli italiani trattano come degli ignoranti gli stranieri che non conoscono l'italiano, anche se poi questi stranieri conoscono altre due o tre lingue straniere, come è il caso di tanti nordafricani.
AMICIZIA: per parlare una lingua l'essenziale è avere rapporti con gente di quella lingua.Tanti italini snobbano gli stranieri quasi che fossero delle persone di serie B, parlare con loro è perdere tempo, di stringere amicizia non se ne parla neanche, salvo poi ricredersi con qualcuno con cui si è obligati ad avere rapporti per concludere:"pero' la persona che conosco è in gamba, è una brava persona, anche se è straniera", quasi a sottolineare che è un'eccezzione trovare una persona normale in mezzo a cosi' tanti "delinquenti".
LAVORO 1: Gli stranieri rubano il lavoro agli italiani: questa non so chi l'ha inventata, forse chi non ha mai lavorato: come si fa a "rubare" il lavoro? Il lavoro si crea nello stesso momento in cui si fa, se io non lavoro, non regalo niente a nessuno, eventualmente il danneggiato sono io, non altre persone.Del resto per la stessa legge uno straniero è obligato a lavorare!(vedi prima).Un disoccupato non regala niente a nessuno, mentre una persona competente riesce a regalare il suo tempo a qualcuno tramite le sue conoscenze acquisite lavorando.Forse il significato di "rubare" vuol dire concorrenza non gradita.Ma la concorrenza è sempre non gradita da chi mantiene una posizione di privilegio.Del resto i nostri politici non sbandierano ai quattro venti che siamo una società LIBERALE?Semmai il problema dell'Italia è che dovremmo invogliare le persone qualificate ad entrare da noi, non tanto impedendo alle persone meno qualificate di entrare, quanto perchè ci dovrebbe essere libertà imprenditoriale, per cui un'imprenditore è invogliato a venire qui perchè vi troverebbe l'ambiente favorevole, e non un ambiente di lacci e laccioli.Del resto la concorrenza da noi è molto limitata, sono tutti intenti a mantenere le loro rendite di posizione, e una sana concorrenza a tutto campo farebbe bene anche alle classi bassi, che conoscono benissimo i prezzi esorbitanti di certe prestazioni specialistiche, come i dentisti, i notai, gli avvocati, i liberi professionisti, gli artigiani i tassisti e via dicendo.......... ognuno ci aggiunga la sua categoria privilegiata.
DIPLOMA E LAUREA:Gli stipendi degli stranieri sono molto bassi, perchè generalmente si limitano a fare lavori umili, almeno all'inizio, visto che gli italiani li rifiutano per la fatica, per l'impegno o per la paga bassa.Gli studi fatti sono difficilmente riconosciuti per cui i laureati e i diplomati sono messi sullo stesso livello degli operai.Il percorso per recuperare un diploma o una laurea prevede degli ulteriori studi di un anno o due, che per una persona che non conosce l'italiano è una grossa fatica, e che puo' iniziare a fare solo dopo qualche anno che è qui, quando pero' ci sono altri problemi come portare avanti la famiglia nel frattempo formata.Insomma è un percorso piu' diffile, del già difficile percorso formativo.
SALUTE: I bambini degli italiani hanno diritto a cure dentistiche gratuite fino ai 14 anni.Per gli stranieri non è cosi': devono dimostrare che sono residenti in italia da almeno tre anni.Se un bambina entra in italia a dieci anni ha diritto alle cure solo dopo 13 anni e nel frattempo deve rivolgersi al dentista privato, cosa non sempre possibile visto i bassi redditi, per cui magari perde i denti, cosa che non succede per un bambino italiano.Se la stessa bambina si ammala e si rivolge all'ospedale, se non ha ancora definito la sua posizione, i suoi genitori dovranno affrontare le spese della cura come se si fosse in un ospedale privato, a rischio della sopravvivenza della bambina.Quando se restavano in patria avrebbero avuto diritto alle cure(non sono esempi, sono cose accadute).I genitori si sarebbero dovuti indebitare se nel frattempo, chiedendo prestiti, non si fossero rivolti ad un avvocato per definire meglio la loro situazione.Ora uno straniero irregolare rischia l'espulsione,che forse a chi legge non sembra una gran cosa, ma c'è gente che ormai ha qui i parenti e gli amici, e anche se non sono ancora arrivati, di fatto per loro l'italia diventa la loro prima patria, e l'espulsione ha effetti disastrosi.Comunque vediamo cosa succederà in caso di focali di malattie infettive.
VOTO: Leggi mancanza di diritti di voto,che è la possibilità di contare di fronte ai politici e non come semplice obiettivo verso cui gettare le accuse infamanti.Anche la costituzione, in certi passaggi, non parla di persone, ma di cittadini, escludendo con cio' gli stranieri
DELINQUENZA: Non lo dicono apertamente, che il problema della delinquenza è legato agli stranieri.La gente ascolta la televisione e i giornali e, invece di farsi una propria oppinione personale, beve tutto come oro colato.Faccio solo un'esempio su come presentano le notizie: quando il reato viene fatto da uno straniero si indica sempre la nazionalità e la notizia viene esposta piu' volte su tutti i mass media nazionali, anche se si tratta di fatti di importanza locale.Se non si sa chi è il colvevole, magari durante le riprese si inquadrano degli stranieri, quasi a far capire che sono stati loro.Se il responsabile non è straniero, non si dice "un'italiano", ma si dice un maschio di 30 anni e la notizia, anche se di un reato grave, è solo in cronaca locale, per cui uno "percepisce" che ci sono tanti reati fatti dagli stranieri.Il numero dei reati in questi ulmini dieci anni è stato in costante calo, nonostante sino gli anni in cui piu' forte è stato l'accesso in Italia degli stranieri.Però nonostante questo il numero degli stanieri in carcere è percentalmente grosso.La logica è semplice, in Italia si perseguono soprattutto i reati diretti, e si perseguono soprattutto i poveracci.
IREATI DEI RICCHI.Nessuno si meraviglia perchè la Parmalat o la Cirio è fallita in modo fraudolente e nessuno è in carcere.Nessuno si meraviglia che nessuno è in carcere perchè l'acqua della val padana è ricca di velenosa atrazina versata dagli agricoltori e che provoca morti.Nessuno si meraviglia se dei condannati nei tribunali seggano in parlamento, nessuno si scandalizza se la massima pena di un reato ambientale è una multa, anche se inquina kmq, nessuno si scandalizza se una persona evade le tasse o se corrompe pubblici funzionari, o se c'è frode commerciale.Tutti questi reati non prevedono la prigione, anche se il danno che arrecano all'Italia è enorme.Sono reati di ricchi.E come tali i sospettati si danno da fare con le loro grosse risorse a togliersi d'impaccio con avvocati di grido che sfruttano tutti gli appigli legali per far naufragare il processo, primo fra i quali le decorrenze dei termini.L'onore della persona dabbene ha un grosso vantaggio, per cui lo difendono coi denti.
I REATI DEI POVERI sono diretti e sono facili da individuare: sono lo spaccio al dettaglio dell'eroina e della canna,che non fa danno a nessuno se non ai tossici(lo spaccio di cocaina ,dei ricchi, ha un'altra storia).Sono i piccoli furti.Sono ora il "reato" di clandestinità. I mezzi dei poveri sono scarsi: gli avvocati delle volte non ci sono neppure, sono quelli d'ufficio, anzi il patrocinio legale.Delle volte è piu' conveniente darsi dei mesi di carcere piuttosto che andare incontro a grosse spese, cose che un benestante non farebbe mai.Non ho conoscenza diretta del fenomeno ma immagino sia cosi' dalle poche fonti che ho.I poveri in Italia sono soprattutto gli stranieri.
SOLDI: sempre pochi, ma del resto sembra che sia un problema anche degli italiani in questo periodo.Non si parla qui solo della persona povera in generale, qui si parla anche di una persona che tante volte non ha agganci, se non la parentela e gli amici su cui fare affidamento.Se metti un annuncio sul giornale dicendo che sei straniero, chi ti prende? Questo perchè in Italia diversamente dagli Stali Uniti per esempio, contano moltissimo le relazioni sociali, piuttosto che le proprie capacità(questo l'ho sentito dire, non l'ho sperimentato di persona).

Non sono le stesse difficoltà di un italiano, badate bene, sono specifiche della condizione dello straniero, con cui l'italia in questi anni si è mantenuta a galla.

Potrei parlare di vicende personali, ma la mia compagna mi ha raccomandato il silenzio.Vabbè sono cose private.

statistica trentina

12/08/2009
Oggi ho assistito a una lezione di statistica e probabilità che mi ha stupito.
Si parlava di superenalotto, e il fatto se sia piu' o meno conveniente provare.
Il Paolo la sapeva lunga, e ha messo giu' un calcolo della probabilità 90*89*88*87*86*85/6/5/4/3/2/1.
e moltiplicato per la singola giocata 1/2 euro dava cica 300 milioni di euro che bisogna scommettere, coprendo tutte le possibilità per avere la certezza matematica di vincere tutto il montepremi di 130 milioni di euro.Una fatica innutile.
Se i sei fossero poi piu' di uno sarebbe un disastro.
Per fare capire il concetto ha detto che è come se un campo di calcio fosse tutto pieno di palline bianche da un centimentro di diamentro e bisogna riuscire a indovinare l'unica pallina nera.
Il so collega disse: se si è in tanti si ha maggiore probabilità?
Puo' anche succedere che 100 persone pescano in sequenza la stessa biglia.
E qua sta il fatto comico: Il Paolo fece un paragone che calzava benissimo.
"No' l'è come nar per fonghi, che el primo che passa el tira su tut."
Quando si estrae una biglia bisogna poi reinserla nell'urna, per cui la singola combinazione puo' essere rifatta un sacco di volte, mentre se un fungo è stato raccolto, non lo raccogli piu'.
Non so se gli è venuto spontaneo, ma mi ha colpito come ha espresso un concetto in modo molto semplice, usando la propria esperienza.

L'odore delle persone

20/09/2009
Ho notato che il mio bambino di 9 anni fà il bagno solo ogni domenica, eppure, a mio giudizio non puzza.
Se io non lo faccio tutti i giorni, sento che la mia compagna si lamenta e dice che puzzo.
Eppure difficilmente faccio sudate, anzi il piu' dei giorni non faccio movimento, se non quello minnimo.
Penso che l'odore sia legato al sesso, cioè sia un richiamo sessuale che probabilmente si manifesta dall'età dell'adolescenza.
Devo chiedere a qualcuno con i bambini vicini a quell'età se iniziano a puzzare se non si lavano di frequente.

Ma perchè bisogna lavarsi, se l'odore è un richiamo sessuale?
Perchè dà fastidio alla mia compagna, visto che dovrebbe essere rivolto verso lei?
Lei dice che è una questione di pulizia, e ne è convinta, ma penso che ci possa essere un meccanismo incognito che non capisco.
Forse è una questione di gelosia, nel senso che potrei "attirare" altre femmine?

E perchè se non mi lavo do' fastidio anche alle altre femmine in uffico, così particolarmente sensibili ai maschi che non si lavano?
E' una forma di "approccio" non desiderato?

Voi visitatori del mio blog che ne dite?

L'energia per la spesa

21/09/2009
Quanta energia serve per andare a fare la spesa rapportato a quello che compero?
Io quando vado a fare la spesa una volta a settimana, faccio 6 km con l'auto tra l'andata e il ritorno .Quanti kg compero? Mediamente sono due borse (....durabili, per cui vi evito la considerazione sui sacchetti della spesa) del peso di 10-15 kg, per cui diciamo 25 kg.
Ho un'utilitaria che fa il 8% in città per cui spendo 1/2 litro di benzina per fare la spesa.In termini energetici sono 5000 kcal, e rapportati ai 25 kg sono 5000/25 =200 kcal al kg.
Ora mi piacerebbe sapere quanto costa in termini energetici, il trsporto di grosse quantità su lunghe distanze, con il tir o la nave, tanto per vedere se ha significato il discorso dei prodotti a km zero.
Un tir ad esempio puo' portare 30 tonellate di merci (magari mi informo), ma consuma il triplo di un'auto (mi informo).
Siccome il viaggio, tendenzialmente lo fa pieno sia in andata che in ritorno, si conta solo l'andata.
Mettimo che faccia 1000 km (dall'Olanda), al 30% di consumo, sono 300 litri di gasolio.
Siccome sono 30.000 kg, e facendo gli stessi conti di quando vado a fare la spesa:
300*10.000/30.000 = 300 kcal al kg.
Questo col mezzo piu' energivoro.
Se poi viene dall'Argentina, ma con la nave, i consumi (mi informo) sono decine di volte piu' bassi e le percorrenze dieci volte tanto per cui i consumi al kg sono equivalenti.

Se pero' vada ad un supermercato a km zero (ipotizziamo che ci siano) che dista 9 km da casa mia (l'andata e ritorno sarebbe 18 km per cui tre volte rispetto alla prima ipotesi, quando vado a fare la spesa) e magari compero di meno perchè c'è meno scelta, i consumi di energia per ogni kg si quadrupricano rispetto a un normale supermercato.
In termini economici 300kcal al kg del tir sono 300/10.000 * 1 euro = 3 centesimi al kg.....magari i prodotti comperati "a km zero" non sono neanche piu' economici di quelli tradizionali.
Credo che percio' l'energia spesa per il trasporto incida poco sugli alimentari, molto meno di quello che incidono le confezioni e la cottura.
Chiaro poi che le confezioni e la cottura non si possono evitare, ma è su questi aspetti semmai su cui bisogna puntare il dito.
Dirai: ma perchè ti perdi in queste stupire divagazioni?Perchè mi piace, piuttosto che guardare la tv, pensare con la mia testa.Ora sono cazzate, ma in un futuro col petrolio scarso potrebbero non esserlo.
Magari comunque leggetevi le considerazioni che ho fatto sui pannelli solari attualmente in vendita.

l'energia per cuocere la pasta

21/09/2009 Quanta energia serve per cuocere il tipico piatto italiano: la pastasciutta?
Si fa una lettura del contatore del metano, prima e dopo aver cotto l'acqua per la pastasciutta.
Il numero delle persone al pranzo dovrebbe essere di tre, che mi pare di capire sia il numero medio dei componenti delle famiglie italiane.

Ecco fatto: per mezz'ora ho escluso il riscaldamento e l'acqua calda cosichè i consumi di gas erano solo quelli per la cucina.Ho cotto solo la pastasciutta.
Ho pesato l'acqua (2,3 kg), la pasta (0,3kg) e anche la pentola(1,85kg).
Per bollire l'acqua sono stati necessari 0,058 mc,
per cuocere la pasta 0.018 mc, per un totale di 0,076 mc.

I conti sono presto fatti: un mc di metano sono circa 10.000 kcal per cui sono servite circa 760 kcal.

Facendo il costo del consumo annuo di energia in cucina, per una famiglia astratta che cucina pasta a pranzo e a cena sono : 760 kcal *2*365 giorni all'anno = 555.000 kcal equivalenti a 55 mc di metano.


Voglio adesso vedere quanto incidono i consumi energetici accessori sul costo energetico di un pasto semplicissimo e economico come la pastasciutta:
La pasta, dalla tabella che c'è sulla confezione dà 360 kcal all'etto, 3600 kcal al kg.

Per cuocere un kg di spaghetti sono necessarie piu' di tre cotture da 760 kcal per un totale di 760*3,3 = 2500 kcal.

Ora peso la confezione da un kg (in plastica,semplicissima elementare e essenziale) degli spaghetti , che fa 10 grammi.Per produrre questa confezione sono stati necessari 30 grammi di petrolio, ovvero 300kcal. 

Per trasportare questi spaghetti sono stati necessari 200 kcal dal negozio a casa.

Insomma, per fornire 3600 kcal al corpo, sono necessari: 2500 kcal per la cottura,+300 kcal per la confezione +200 kcal per il trasporto= 3000 kcal accessorie.

Questi sono consumi energetici del consumatore e riguardano già un prodotto che di per sè sarebbe finito. Magari un'altra volta si potrebbe vedere quanto costa il prodotto in termini energetici al commerciante, quanto per il trasporto e quanto per produrlo in fabbrica e nei campi. Mi sa tanto che si spreca molta energia.

la vita al massimo risparmio

16/09/2009
Ho sempre considerato il risparmio una cosa positiva.
Non tanto per il valore dei soldi, quanto perchè se fai una vita modesta, senza fare spese innutili, non ti devi preoccupare piu' di tanto di guadagnarli.
Questo perchè ho sempre pensato che guadagnare i soldi sia faticoso, e in questo modo si eviti la fatica.
L'altro giorno ho incontrato un mio amico che ha portato all'esasperazione questo concetto.
E' un lavoratore autonomo nel senso che non è un dipendente.Non ha tanta necessità di guadagnare perchè ha adottato una strategia particolare, che per la verità pochi adottano, e cosi poteva dedicarsi alle attività che piu' gli gradivano e aveva un sacco di tempo libero a disposizione.Sostanzialmente si accontenta e si diverte con poco, ma non sa quanto questa strategia puo' durare.
Si accontenta di molto poco, anzi quasi di niente:
niente spese di divertimento,
niente vestiti firmati,
niente auto,
niente casa, (e niente affitto),
niente vestiti,
Limitare al massimo le spese sulla salute in particolare sui denti,
niente cibo al supermercato: mi ha chiesto una scatoletta di tonno, perchè quel giorno che mi è venuto a trovare a casa, era rimasto involontariamente senza piu' cibo.
Io volevo farlo salire in casa, ma la mia compagna non ha voluto, perchè da giorni, forse settimane risparmiava anche sull'igiene, per cui lo seguiva un profumo non gradevole.
Gli ho dato due scatole di tonno e un poco di soldi, che però non ha acettato, se non su ripetuta insistenza.
Lui in fondo non aveva bisogno di soldi.
Sono anche convinto che i soldi non li chieda, però non ho capito come se li guadagna, se gira tutto il giorno senza apparente impegno.
Mi raccontava i suoi successi nello spendere sempre di meno,a come raccata le cicche, e qualche volta far ricorso all'assistente sociale.
Probabilmente il lavoro per lui è diventato per qualche ragione molto pesante e questa strategia gli evitava di dovervi fare ricorso.
La strategia opposta è adottata da chi fa poca fatica a lavorare, anzi ci trova gusto.
E' un lavoratore autonomo, nel senso che non dipende da nessuno, se non dai suoi clienti.
Ho un conoscente che mi ha detto che per lui, comperare una macchina nuova,a rate, e spendere è un incentivo perchè in questo modo lavora piu' volentieri.
Ma cosi' ti indebiti, gli ho fatto notare.
Probabilmente la macchina la scarica dalle tasse e gli serve per dimostrare il sucesso ai clienti e la validità del suo lavoro (questo me l'ha detto un commerciante,un'altra storia)
E da quello che mi ha detto, lavora tantissimo, anche dodici ore al giorno, e pensa sempre a come migliorare il suo lavoro e la sua organizzazione per guadagnare di piu'.
Per lui il lavoro è divertimento, e spendere un piacere, perchè è uno stimolo a guadagnare...... anzi a divertirsi.
Quelle volte che gli ho parlato era sempre entusiasta di quello che faceva e ti raccontava i suoi successi per guadagnare di piu'.
Quale è la strategia migliore?
Tutti e due hanno scelto in libertà la propria strada.

Invidio il secondo perchè si diverte a lavorare.Ma anche il primo fa quello che vuole.
Una persona mi ha raccontato che si diverte a lavorare.E' un impiegato, un dipendente, ma per lui il tempo in ufficio scorre troppo veloce, ed è sempre ora di tornare a casa.
Io mi diverto a scrivere questo blog e tante volte il tempo scorre anche dopo mezzanotte.
Il problema è che questo non è un lavoro, è solo un passatempo, anzi un perditempo.
Ecco secondo me il massimo è avere un lavoro per cui divertirsi e non avere problemi economici.Tutte e due le persone di cui ho parlato in questo post a loro modo raggiungono lo stesso risultato, ma il primo è considerato un mentecatto, il secondo un uomo di successo.
Io mi sento piu' vicino al primo.......piu' che guadagnare di piu' cerco sempre di risparmiare.
............Speriamo che riesca a superare l'inverno.


Lettore di Blog:non ho capito bene :che LUI riesca o che TU riesca a superare l'inverno?
Autore di Blog:....fate voi......

PS ho visto oggi (26/9/2009) per caso il mio amico, e devo dire che era tutta un'altra cosa: era pulito e quasi profumava di lavanda.

aggiornamento 2013 Il mio amico si è suicidato (quello del massimo risparmio)


la messa

27/09/2009
Oggi sono andato a messa: mi sembra una cosa da donne e anziani, da noi.Nel mondo arabo sembra una cosa da giovani maschi.E' solo un'impressione.

La chiesa l'hanno costruita centociquanta anni fa, col contributo di tutti gli abitanti del paese, che allora avrà fatto si e no 300 abitanti.
Ed è stata dimensionata per accoglierli tutti.Ora la popolazione di questo paese vicino alla città è cresciuta tantissimo.Ora tocca i 10.000 abitanti, anche se è divisa ora in varie parrocchie.Ora però la gente va meno a messa, e sembra adatta allo scopo.Oggi era piena e ho fatto una stima di 300 persone.
In realtà ci sono le funzioni, il sabato sera,e le due la domenica mattina.Ma sono piene a metà, rispetto alla messa Grande, per cui si puo' stimare 500 persone nelle domeniche normali.
Ho considerato che se le persone della parrochia sono 5000, va a messa solo il 10 %. Poco, pensavo di piu'.

chitarra

20/09/2009
Ho imparato a suonare la chitarra alle elementari.
Alla fine del "lungo apprendistato" sapevo suonare qualche accordo.
In seguito, da solo, ho imparato altri accordi con cui riesco a suonare, malamente, le canzoni di cui trovo i testi con gli accordi.
Non riesco a trovare gli accordi giusti a orecchio ma ho notato che c'è gente che riesce a farlo.
Non riesco neanche ad arpeggiare.Luca ada esempio riesce a farlo, ma è una cosa che richiede parecchio esercizio.
Il repertorio delle medie era quello di chiesa, passato da mia sorella, anche lei suonatrice di chitarra, infatti a quell'epoca la mia massima aspirazione era di riuscire a suonare in chiesa con la chitarra le canzoni religiose che andavano per la maggiore in quel periodo.Non pensavo di cominciare con la messa domenicale, mi sarebbe bastato andare alla messa feriare, quella frequentata da una ventina di anziane..........Non ho mai provato a realizzare il mio sogno perchè avevo troppa paura, vista la mia bassa preparazione.
Ho abbandonato la chitarra per tanti anni e l'ho ripresa al tempo in cui provavo a frequentare l'università, esperienza fallimentare anche quella.
Allora avevo scoperto che c'era la possibilità di suonare anche testi moderni, per cui con la passione per la musica che di solito manifestano i giovani, mi sono rimesso a suonare.Mi divertivo a suonare, anzi, piu' di divertirmi, è stato soprattutto in quel periodo di melanconia, una consolazione, visto che ritenevo che le cose non andassero bene.
Prendevo la chitarra, mi chiudevo in stanza, e li' ascoltavo me stesso a cantare le canzoni, accompagnato dagli accordi della chitarra.
Mi chiudevo in stanza, perchè avevo paura di disturbare chi sentiva le mie canzoni, che cantavo con velocità normale o piano a seconda della difficoltà degli accordi.
Avrei potuto semplicemente ascoltare le canzoni dal registratore, ma suonarle era per me tutta un'altra cosa.
Diventavo io il protagonista e mi immaginavo di attirare le ragazze con questa mia capacità.
Ho suonato davanti ad altre persone pochissime volte.Una volta l'ho fatto in spiaggia con i miei amici, ma secondo loro tutte le canzoni erano uguali quando le suonavo io.
Tanti miei amici suonano la chitarra: in particolare il Luca e il Roberto.Il Luca l'ho sentito ancora, suona e arpeggia ma ha paura di cantare quando suona.Mi piacerebbe sentire Roberto suonare la chitarra.Magari durante una serata particolare, se riesco a farghi portare la chitarra.
(magari porto la mia).
Mi ricordo una serata passata passata 20 anni fa con i miei amici universitari.
C'era un tipo, il Luciano, che la suonava magnificamente.Era un piacere sentirlo.Aveva anche un vasto repertorio, e la suonava a orecchio, insomma non aveva bisogno degli accordi già scritti per animare la serata.Siamo andati avanti fino alle due di notte a sentirlo.

il vasetto dello yogout

21/09/2009
Sto facendo la dieta per cui per adesso peso tutto quello che mangio, per rendermi conto piu' o meno delle quantità,poi immagino che andro' ad occhio.
Ho pesato anche il vasetto vuoto dello yougurt fa 550 grammi.Pesava 20 grammi.Caspita se pesa, pensavo di meno.
Allora ho fatto due conti: per produrre la plastica serve piu' o meno 2-3 volte il peso in petrolio, per cui per il vasetto sono 50 grammi di petrolio.
Poi ho visto sul vasetto le calorie dello yogurt: 70 kcal per etto che fa 350 kg fornite dalla confezione da 500 gr per chi li mangia.
Allora ho pensato che 50 grammi di petrolio, facendo i conti, sono 500 kcal.
Escludendo i costi energetici del tappo in plastica e di quello in alluninio, e tutto quanto serve per produrre lo yougurt, trasportarlo e commercializzarlo, già cosi' il costo energetico della confezione è quasi due volte quello del prodotto!Aveva ragione Grillo.
Però alla lidl lo pago 0.65 euro.50 grammi di petrolio quanto costano?70 dollari al barile (200 litri) con il dollaro che vale 1.3 euro fa
70/1.3/200*0.05=0.01 euro cioè un centesimo! adesso capisco perchè comunque c'è convenienza: il petrolio non costa niente! e il prezzo è doppio rispetto a qualche anno fa!
Probabilmente anche se tutto il processo produttivo costasse il quadruplo in termini energetici, sarebbero al massimo 5 centesimi di euro! che non sono neanche il 10% in termini di costo.Incredibile, per fornire al corpo 350 calorie bisogna spenderne probabilmente 1000 o piu'.
Magari in futuro faro' considerazioni sull'energia di cottura dei cibi!Ci sentiamo piu' avanti con queste cazzate.

vicini di casa

15/09/2009
Che cosa sarebbe la vita senza l'amore e gli amici?E se non ci si accontenta di quello che si ha?

Tanti pensano ai soldi e alla famiglia, e forse con queste due cose sono soddisfatti, ma io no.Cosa serve avere un sacco di soldi, se poi non sai come goderli? goderli da solo?Perchè avere una bella casa, una bella macchina, girare spendere, vedere posti sempre nuovi, andare all'estero?
Non che io non ami avere soldi, i quali non sono mai abbastanza.Diciamo che bene o male mi accontento di quelli che ho.Per me la cosa importante riguardo ai soldi, è vivere senza avere problemi coi soldi, nel senso di non avere debiti.Si puo' avere una vita piena e soddisfacente, anche se si hanno pochi soldi.

La cosa piu' bella sono le persone da conoscere e con cui condividere la vita e le esperienze.
Le esperienze sono alla portata di tutti e le persone ci sono dappertutto, sono i parenti, gli amici, i colleghi, i vicini di casa, la gente al bar o in piazza, gli stranieri che nessuno considera.
Una volta credevo indispensabile selezionare gli amici fra le persone di successo.Poi ho capito che era una stupidata, e che le amicizie vengono per caso frequentando le persone piu' disparate.Per me non erano importanti le amicizie, ma la possibilità di trovare l'amore, il problema della mia vita fino a 40 anni.Vivevo le amicizie solo come un ponte per fare altre conoscenze e trovare l'amore (che non arrivava mai).Quasi che l'amore venisse tramite gli amici.
Una volta non avevo amici, ma soprattutto non ritenevo importanti le persone che conoscevo, cosi' passavo delle brutte domeniche, e il mio unico divertimento era fare lunghi giri in bici, oppure girare a vuoto con l'auto, o cercare persone che a loro volta non davano importanza a me.
C'e stato un periodo che ho fatto diversi giri all'estero, magari con viaggi organizzati.Devo dire che il viagggio è una buona occasione di conoscere nuova gente, ma credo che le soddisfazioni piu' grosse vengano da quello che fai, essere soddisfatto di te stesso e io di me stesso non sono mai stato granchè soddisfatto, soprattutto sul lavoro.
Penso a papà che è una persona serena, ha fatto una vita intensa, e le sue soddisfazioni sono state nelle cose che ha creato (cosi' credo).
Anche lui si è sposato tardi a 40 anni, ma non conosco bene le sue storie prima di sposarsi.Dopo la guerra, passata dimagrendo nel campo di concentramento in Germania, è stato un po' dai suoi e poi è emigrato in Australia dove si è costruito una casa.Poi si è sposata, ma è dovuto rientrare in Italia per salvare mia mamma (italiana) dalla depressione, dopo che si era fatto una vita in Australia, e qui ha dovuto iniziare tutto da capo.
Le cose belle che si è creato, le ha fatte con fatica, sfruttando le ore libere per costruirsi la casa dove adesso vive.Nel tempo libero si dedicava al lavoro da artigiano e fabbro, un po' per i soldi e credo soprattutto per soddisfazione personale.Anche l'orto e la campagna che coltivava, piu' che per i soldi lo faceva per il piacere di creare qualcosa con le sue mani.

Non serve spendere per divertirsi.Delle volte dà piu' soddisfazione una passeggita nei paraggi della propria casa,conoscere luoghi nuovi,incontrare un sacco di gente e fare nuove esperienze in modo rilassato, sia facendo la passeggiata da solo che in compagnia.
Andare in bicicletta consente di ampliare gli orizzonti rispetto alla passeggiata a piedi.Non serve fare giri lunghi o andare in luoghi bellissimi.Le volte che sono andato col mio bambino, è stato rilassante, ci siamo fermati in tutti i parchi della città dove il bambino si è divertito con altri bambini con cui ha fato conoscenza.Devo dire che rispetto a una volta che viaggiavo da solo, è una cosa estremamente diversa.Andare col bambino e sapere che ce il mio amore che mi aspetta casa, è molto diverso che andare da solo e tornare a casa dai vecchi genitori, di cui, per quanto amati, senti la necessità di doverti distaccare.
Ora la domenica tante volte andiamo a fare la bracciolata all'aperto.Non faccio neppure tenta strada con l'auto, ma mi diverto di piu' di una volta quando ero solo.

Chi per strada incontri gente nota che si comportano in mille modi. C'e il vicino di casa che ti ignora quando lo saluti,chi ti saluta con allegria e sembra di fargli un regalo ogni volta, chi passa con te un po' di tempo e chi invece ha sempre fretta,chi ti racconta tutto e hai quasi vergogna a sentire cose sue intime, e del resto anche tu magari sei di fretta perchè non stai passeggiando ma hai degli impegni da sbrigare.
Ci sono i bambini che giocano, i giovani sulle panchine e che amoreggiano o scherzano tra loro.
Ci sono gli stranieri che tante volte si incontrano solo tra di loro, un pò come facevano i nostri emignanti all'estero.


Adesso racconto la storia dei miei amici tunisini vicini di casa.
Sono miei vicini di casa arrivati da poco.Quelli che c'erano prima, sempre del nord Africa, non li avevo mai conosciuti anche se era un anno che abitavo vicino.A dire la verità avevo paura di conoscere quelli che c'erano prima anche se non c'era una ragione particolare, forse perchè erano arabi.
Queslli che ci sono adesso li ho conosciuti d'estate mentre avevano appena finito il traslocco.Ho scambiato quattro parole e poi abbiamo fatto conoscenza.
All'inizio erano loro due e una loro amica brasiliana che veniva a trovarli con i suo figlio che ha fatto conoscenza con i mio bambino.Tante volte vado da loro a bere il caffè.Si chiacchera e ci si saluta.Ci si scambia piccoli piaceri.Loro mi lasciano usare internet (che io ho ancora da mettere, comuque ho dato loro un piccolo contributo) e io se posso do' loro una mano quando me lo chiedono.Piccole cose.La cosa che mi dispiace un po' è che sono due maschi (pero' se fossero due femmine.....avrei problemi di gelosia da parte della mia compagna, forse), ma però è bello sapere che non hai problemi coi vicini di casa (ti assicuro che non è sempre cosi').E' come se la casa si fosse allargata e non vivi piu' in uno spazio augusto come una prigione.Fai due passi e ti ritrovi con gli amici, senza dover fare tanta strada per fare due chiacchiere.Non hai piu' neanche la necessità di dover chiudere la porta di casa, perchè ti senti al sicuro.(non ho comunque cose preziose a casa).Sai sempre che se ti succede qualche piccolo guaio, un piacere te lo fanno, e tu lo fai a loro.Non pesa a te, e non pesa a loro.
Credo che l'idea di sicurezza, sia diversa dalla possibilità che ci siano dei reati.Delle volte si è insicuri perchè non ci si sente a proprio agio, piu' che della presenza di "criminali".Se addirittura si pensa che i vicini possano essere dei criminali (per problemi mentali probabilmente), si vive male, si vive nella paura.Tante persone identificano nello straniero il criminale, perchè probabilmente non lo conoscono, o addirittura lo evitano.E lo straniero emarginato fa altrettanto nei confronti della persona che lo tratta male.Mi ricordo una volta che ho parlato con una persona, chiedendo a questa se a Trento esiste un problema sicurezza.E questa persona (convintissima) mi ha risposto: basta guardarsi in giro.Al che gli ho chiesto se aveva visto situazioni di insicurezza, e mi ha risposto di nuovo con le stesse parole, anzi mi ha detto: basta che vai a fare un giro in centro.Ora mi chiedo cosa avesse potuto aver visto?Secondo me associava la presenza di stranieri per le strade all'idea di insicurezza, altrimenti mi avrebbe raccontato qualche episodio di criminalità.
Una volta avevo paura dei cani.Mi avvicinavo con paura e questi mi abbaiavano........perchè probabilmente avevano paura di me.
Ora non ho piu' paura dei cani, ma mi guardo bene dall'avvicinarmi a un cane non libero, legato alla catena, non si sa mai.
Chissà perchè avevo un po' di paura a parlare coi mussulmani? Da quando è accaduto l'11 settembre sembravano che fossero i responsabili di tutto.Io mi sono fatto un'idea negativa di loro, forse perchè ho conosciuto tanti di loro alla mensa dei capuccini dove faccio volontariato, e devo dire che erano gli unici che facevano cagnara e che si lamentavano del servizio (gratis) e che avevano un rancore verso di noi italiani.Avevo la senzazione che alcuni di loro ci guardassero dall'alto in basso, come se fossimo degli infedeli.Devo dire che che solo pochi si comportavano in modo un poco arrogante, ma tanto bastava.Anche gli americani (Bush) avevano individuato in loro dei nemici, gli stati canaglia erano quasi sempre arabi.(Sappiamo poi quanto fosse affidabile quell'uomo, che ha fatto una guerra per motivi suoi personali, non perchè avesse qualche prova).Non parliamo poi della Lega Nord qui in Italia, che vedeva in loro i nemici perfetti, tanto da sostituirli al loro nemico di sempre, i terroni e Roma ladrona.

fallimenti

21/09/2009
Si puo' fallire in due modi:
facendo debiti e non riuscendo in quello che si vorrebbe PROVANDOCI.Tutti vedono il fallimento
non fare niente e non provarci NON FACENDO NIENTE.Solo tu ti accorgi del fallimento.

dieta

24/09/2009
dal 14/09/2009 ho iniziato la dieta datami dal dietista.
Peso 109.7 e dovrei andare a pesare per lo meno 20 kg in meno.
Ogni giorno posso mangiare 1827 kcal.Ho una tabella molto rigorosa di pasti per arrivare all'obbiettivo.In questi dieci giorni li ho rispettati e secondo me dovrei dimagrire un etto al giorno, per cui ci vorranno 200 giorni, piu' di sei mesi.I primi giorni ho fatto un po' di fatica ma adesso mi sto abituando e ho fame (appettito) solo un'ora o mezz'ora prima dei pasti.Ho una bilancia che pesa i grammi (per rendermi conto del peso) ma credo che tra un po' riusciro' a capire abbastanza bene ad occhio le quantità, anche senza usare la bilancia.
Rispetto alla dieta che ho fatto tre anni fa, quando sono passato da 100 a 80 kg, per poi sucessivamente riprenderli tutti con gli interessi (sono arrivato a 111), stavolta è tutto diverso.L'altra volta mi pesavo tutti i giorni, ma delle volte mangiavo poco e delle volte no, ma la precisione della lettura era difficile da raggiungere.La bilancia aveva la precisione dell'etto, ma per chi ha provato a pesarsi con precisione, è una misura falsa.
Il peso dipende da cosa indossi, per cui bisogna misurarsi nudi.Dipende se sei andato al gabinetto, per cui ci si misura dopo essere andato al gabinetto, dipende da cosa hai mangiato prima, per cui ci si misura prima dei pasti.Dipende dal momento della giornata, per cui ci si misura quando si pesa di meno, cioè la mattina.Tra pesarsi la sera e la mattina, il divario puo' essere anche di 1 kg, a parità delle altre condizioni.Ero felice quando vedevo che il peso diminuiva, ma non sempre accadeva, a causa di tanti fattori, forse alla stessa bilancia.Dei giorni diminuivo anche di 7 etti (sempre la mattina alle stesse condizioni), salvo poi i giorni dopo "aumentare" di peso.
Pesando il cibo è molto piu' semplice.Mi immaginavo che fosse piu' complicato, a causa delle tante pesate nel corso del giorno, ma con questo sistema si riesce a pesare addirittura il grammo, contro l'etto di precisione del mio "sistema",e poi si è molto piu' costanti nel mangiare.
Non è necessario pesarsi, perchè se si segue la dieta a puntino, naturalmente si cala.Sono fortunato perchè anche la mia compagna mi sta dando una mano a raggiungere l'obiettivo.
Il motivo per cui voglio dimagrire non è estetico, è di salute.Ho 3 valori sballati nelle analisi del sangue.Non è neanche "sentimentale", perchè quando al mia compagna mi ha conosciuto ero già al massimo del peso.Diciamo che andando avanti di questo passo avrei problemi anche con la ricerca dei vestiti, che mi stavano diventando stretti, e non si riesce piu' a comperarli dai cinesi.Il motivo è anche di comodità, perchè se sono magro riesco a muovermi con piu' disinvoltura.
La paura è di ingrassare nuovamente a cura finita.L'ho sperimentato su di me, ma anche su alcuni miei amici, che erano diventati VERAMENTE dei figurini, molto fighi, ma poi hanno rimesso su tutti i kg persi.La mia figura di riferimento è una mia amica, che era calata di 15 o 20 kg, non ricordo bene, ma che riesce a mantenersi in forma.Anche una mia collega ha raggiunto bene l'obbiettivo, ed è parecchio tempo che mantiene il peso.Un'altra persona che ho conosciuto ai seggi, mi ha raccontato della sue esperienza, anche quella ben riuscita.Anche mio papà che aveva perso i kg assieme a me, non li ha riaquistati, e parzialmente anche un mio parente che aveva fatto la dieta con me tre anni fa.Non so esattamente quale è la discriminante, dovro' chiederlo al dietista, che forse ne sa qualcosa.Al momento della visita, mi disse che calare è facile,basta imprigionare una persona per tre mesi a pane (poco) e acqua.Appena finisce la stressante "dieta" il prigioniero si ingrassa di nuovo in poco tempo.Se la diminuzione è leggera la cosa forse dovrebbe essere diversa.
Riguardo all'attività fisica, non ci ho mai creduto.Un mio parente comunque è dimagrito di 20 kg, cambiando lavoro, da sedentario a manuale,nell'arco di un anno, ma forse è un caso a parte.Credo che il movimento, se divertente, faccia bruciare calorie, ma mai in quantità paragonabili alla mancanza di cibo.Tanto per dare i numeri, il mio metabolismo di base è di 2500 kg, chè è la quantità di energia che brucerei se stessi tutto il giorno a letto a non fare niente, mentre un lavoro pesantissimo, come spaccare sassi tutto il giorno, puo' bruciare al massimo 6000 kcal, di piu' l'uomo non riesce a bruciarne.Ebbene, mangiando normalmente, per cui patendo la fame rispetto al lavoro da fare, si riuscirebbe a calare di tre etti, che è la stessa perdita di peso che si otterrebbe facendo letteralmente la fame.Tutto sta a vedere, quale è l'attività che a uno piace di piu' fare, se patire la fame, o patire la fame lo stesso e lavorare come un dannato.

cucina

25/08/2009

In questi giorni mi sono deliziato in cucina.
Non preparo mai i piatti, ma stavolto mi sono lanciato.
Venerdi' scorso ho fatto la pizza per la prima volta.Mi ricordavo i suggerimenti che mi aveva dato il Renato e zac e tac l'ho fatta.
Una volta imparata la strada, la volta sucessiva non si ha piu' paura ad affrontarla.
Venerdi' avevo timore di sbagliare e di perdere tempo oltre che di fare brutta figura. (pedere tempo.....l'alternativa sarebbe stato leggere qualche pagina di libro).
La prossima volta so cosa devo fare, i tempi e gli strumenti sono nella mia mappa mentale, e visto che venerdi' le cose sono andate bene, magari provo a fare qualche variazione sul tema.
Il motivo per cui mi sono messo a fare la pizza, è perchè mi scocciava comperarla preconfezionata, quando il tempo per prepararla da zero è praticamente lo stesso, e poi puoi fare tutte le variazioni che vuoi.
E poi perchè è un'arricchimento personale e anche una piccola soddisfazione.

Cosi' visto che sulla rivista Le scienze c'è una rubbrica di cucina, e questo mese c'era una ricetta siciliana:"gelo di mellone" che sarebbe una specie di gelatina di anguria, ho provato a farla e mi è riuscita pure quella.
La cosa che mi ha dato più soddisfazione è che ho guadagnato punti con l'Alina.Negli ultimi due anni, se c'era qualcosa da fare, lo lasciavo fare a mio cognato, il quale lo faceva volentieri, visto i prestiti che gli facevo senza richiedere nulla in cambio, ma probabilmente la mia compagna avrà pensato che non ero in grado di fare le piccole riparazioni di casa.
Be la ricetta è riuscita benissimo, la mia compagna mi ha sugerito qualche modifica lieve nei componenti (ridurre lo zucchero e l'amido).
Una volta capito il meccanismo puoi fare tutte le varianti che vuoi.
E' come se avessi uno strumento concettuale a tua disposizione con cui puoi sbizzarirti (io pensavo di fare una cena in cui cucino io).

Domani provo con la mousse di cioccolato (ricetta della rubrica de Le scienze) ma poi se va bene mi scateno con la mousse al gongonzola o alla crema di arachidi o di nocciola.

Mi piacerebbe capire i meccanismi con cui si fa il gelato.
Voglio provare tutte le ricette della rivista con cui provare a fare "colpo".

Mi sono stupito di come puo' essere interessante provare le ricette in cucina.
Lo ritenevo una cosa noiosa e ripetitiva.
E' certamente vero se ci si limita a fare la pastasciutta o a riscaldare i cibi pre confezionati del supermercato.

Mi ricordo che quando avevo 10 o 11 anni, mio papa' mi ha fatto seminare e trapiantare degli ortaggi nell'orto.
Mi ha lasciato fare questo compito di cui avevo ben certa la riuscita, ma quando dopo qualche settimana, (o mese non ricordo) ne ho visto i frutti, ne sono stato particolarmente soddisfatto.
Naturalmente le cure le aveva fatte tutte mio papà, anaffiare, togliere le erbacce, vangare, e si era perfino dimenticato che lo avevo aiutato nella parte iniziale.Però mi aveva dato la senzazione che fossi stato io a far crescere quegli ortaggi.
Quella cosa mi è rimasta impressa, e avevo capito per la prima volta cosa voleva dire creare una cosa.
(trovavo comunque strano il termine creare in agricoltura, visto che le piante fanno tutto da sole).

La stessa sensazione, però diversa, l'ho avuta in cucina.Qui non sono le piante, a cui dai una mano a crescere, ma il lavoro delle tue mani che si concretizza subito: in questo caso in cose nuove che in cucina non avevo mai fatto o visto.

banca

15/09/2009


Ogni mese faccio un piccolo resoconto delle spese fatte e vedo se avanzano soldi o se sono in rosso.
Trovo strano che non è possibile tenere un bilancio in banca.Si tratta di fornire un programmino che accorpi le varie spese per tipo di negozio.
Io lo faccio con la mia banca.
Visto che ho la banca via internet ed è possibile scaricare il dettaglio dei movimenti in un file exel e visto che praticamente faccio la maggior parte delle spese con il bancomat, decido di associare a ciasuna spesa un titolo: alimentari, vestiti, auto, casa, tempo libero eccetera.
Almeno a fine anno so dove ho speso i soldi.
Basterebbe che il programma associ a ciasun spesa del bancomat, un titolo, in base al negozio dove viene fatta la spesa: Al Poli sarà sicuramente associato agli alimentari, mentre la spesa per la benzina sarà sicuramente associata all'auto, quello della pizzeria o ristorante o cinema al tempo libero l'affito e le spese condominiali e quelle della luce e gas alla casa, una spesa fatta dal negozio di mobili alla casa e via dicendo.
Basterebbe che lasciassero fare al cliente questa associazione o proporla in autometico che il gioco è fatto.
Lo farà qualche banca? Non mi sembra una cosa tanto impegnativa, tanto piu' che le persone che frequentano i negozi li chiamano clienti, vale a dire che uno piu' o meno frequenta sempre gli stessi negozi!

Sono un risparmiatore.
Preferisco rinunciare a qualcosa che avere il problema dei debiti da ripianare.
Purtroppo però i soldi bisogna investirli bene.
Sotto questo punto di vista sono un mezzo fallimento.

Ieri mi è arrivato il resoconto dei fondi di investimento.
E' l'andamento relativo a due-tre mesi fa per cui vecchiotto.
Innanzitutto ho rilevato l'assoluta mancanza di resa degli investimenti su base 5 anni: il migliore si è rivelato un fondo che investe in obligazioni dei paesi emergenti che ha dato un scarso 4% (ho investito li!)I fondi obligazionari hanno dato, quando andava bene, un 2%.
I fondi che investono in azioni mediamente negli ultimi cinque anni hanno perso il 3-5 % all'anno, ma questo dice poco perchè hanno reso bene per tre quattro anni e poi nell'ultimo anno hanno perso fino al 50%.(purtroppo ho investito anche qui, ma speriamo che si riprenda)

Ho notato tre cose:

1)quasi il 90% del capitale dei fondi era costituito da obligazioni.
Ora non ho capito bene se normalmente chi investe in fondi lo faccia nell'obligazionario, o se è a causa della crisi che gli investitori si sono messi al sicuro (probabilmente dopo aver perso).Bisognerebbe chiederlo in banca o vedere la situazione di 2-3 anni fa.
Sicuramente chi ha optato per le obligazioni ha fatto meglio di chi ha investito in azioni, ma non capisco perchè non investe direttamente nelle obligazioni invece che sottoscrivere un fondo molto costoso.

2) infatti nelle relazioni che illustrano come è andato il fondo, fanno riferimento al bencmark (si scive cosi?) che mediamente si distanzia dall'andamento del fondo esattamente come le commisioni di gestione.
Ora se uno ad esempio ha 10.000 euro da investire, le commissioni per l'obligazionario sono al minnimo del 1%, per cui se investe per tre anni è come se pagasse alla banca, o chi per lei, 300 euro.Ora la logica investire in obligazioni per cui sono nati i fondi di investimento è per differenziare su piu' prodotti in modo da ridurre il rischio.Ma gli obligazionari seguono piu' o meno tutti lo stesso andamento, e non vedo il motivo per differenziarli.
Addirittura l'obligazionario italia, investe nelle obligazioni di stato, che con molta minor spesa si possono sottoscrivere in banca perdendo lo stesso tempo e con lo stesso rischio.A me sa tanto un regalo alle banche.

3) Ho notato che quando illustrano l'andamento di un titolo lo fanno sempre in percentuale, ma questo è un grosso imbroglio.
Facciamo un esempio esagerato: il primo anno hai guadagnato il 100%, mentre il secondo hanno hai perso il 100%.
Be puoi pensare sono andato alla pari!prima sono andato su di cento e ora sono andato giu' di cento, ho pareggiato!E' no hai proprio perso tutto!
Un caso meno esagerato, che di fatto per le azioni è realmente successo in italia in questi anni: dal 2003 alla fine del 2008 le azioni sono salite del 50%.Con la crisi tante azioni sono scese del 50%.Hanno pareggiato? se prima avevo 1000 euro dopo sono diventati 1500 e poi 750, per cui ci ho rimesso, ma a sentire i numeri sembrava di no.Cambia poco quando le percentuali sono piccole, ma con i grossi incrementi e perdite non si capisce il significato.
A mio giudizio dovrebbero esprimersi cosi: il titolo si è moltiplicato di 1,5 dal 2003 al 2008 e si è diviso per 2 durante la crisi.
Oppure nel caso del mio primo esempio si è incrementato di 2 e si è diviso per infinito!
L'altro giorno sono andato in banca dopo quasi un anno e mezzo che non ci andavo a vedere come sono andati i miei investimenti in obligazioni dei paesi emergenti.La ragazza allo sportello mi ha riferito che sono cresciuti del 33%.Allora ho chiesto quale è la resa media dell'investimento: 4%.
Praticamente in ottobre dell'anno scorso sono crollati del 25% e nell'ultimo periodo hanno ripreso quota: meno male che non sono venuto in ottobre perchè li avrei tolti dalla banca rimettendoci!Sostanzialmente sono allo stesso punto di prima.La logica è quella che dicevo prima.
(Sembra strano ma le crescite in borsa sono abbastanza lente mentre le perdite si verificano in poco tempo.Basta guardare il grafico poliannuale della borsa.)

4) Ora (è da parecchio tempo a dire la verità) si puo' investire in ETF, che sono come i fondi ma costano di gestione molto di meno.(diversificano il rischio in tante azioni ma non movimentano tanto il portafoglio e i risultati sono gli stessi)
Ho calcolato che se uno con un capitale di 10.000 euro lo lascia in banca per 10 anni in fondi azionari, la banca ci guadagna il 20% mentre, con gli alti e bassi delle azioni non so quanto uno riesca a guadagnare nello stesso periodo al netto delle commissioni.



Oggi mi è arrivata posta dalla banca.
Avevo sottoscritto un fondo che dà diritto di voto.
Quando l'ho sottoscritto mi sembrava una cosa bella! Ho voce in capitolo nella gestione dei miei soldi!
Quando mi arrivava a casa la lettera per le votazioni, hp capito tutto: le votazioni si svolgono in Lussemburgo: una pagliacciata.
Avevo la possibilità di delegare la banca, che probabilmente delegava qualcunaltro.....
La cosa che mi ha incuriosito è che la riunione si svolge in aprile, e la lettera raccomandava di innoltrare la richiesta di partecipare alla riunione almeno tre giorni prima.
Ho guardato due volte il calendario! oggi è il 15 settembre!
Domani la faccio vedere in banca la lettera e faccio un poco di movimenti in modo da regalare il meno possibile alla banca.......
Ho visto che i bot sono scesi a zero per cui non vale piu' la pena comperarli.
Provo a vedere se c'è qualche banca che paga gli interessi tipo quella della zucca.
Non so come fare con i fondi etici: mi sembrano una stupidata al pari di tutti i fondi dove sono piu' le commissioni che il guadagno: se ci fossere degli etf etici.....

Perchè il nome autostop a questo Blog?

15/09/2009

Per me l'autostop sarà il futuro!
Il grosso problema che deve affrontare l'umanità nel prossimo futuro se vuole sopravvivere, è ridurre l'effetto serra.
L'effetto serra è dato da tanti gas ma quello piu' importanrte è l'anidride cardonica, data dal consumo di combustibili fossili.

Sono 4 i campi dove si usano molto i comustibili: nell'agricoltura e nell'industria per un terzo, per un'altro terzo nella civile abitazione per riscaldare le case, uffici, negozi, fabbriche e finalmente un altro terzo come carburante per le auto e i camion.

Non so quanto influiscano i camion che sono pochi ma che consumano molto e sono sempre in movimento, ma ogni volta che viaggio in macchina, sono quasi sempre da solo e la stessa cosa gli altri automobilisti, per cui ci sono almeno quattro posti liberi da occupare.

Riembire le auto con una scelta consapevole sia da parte di chi dà il passaggio sia di chi lo chiede sarà il futuro per ridurre il consumo (almeno in questo campo)
Si potrebbe scegliere il mezzo pubblico, ma questo non è cosi' cappilare e presente a tutte le ore come le macchine che sono in circolazione.
Mi piacerebbe che le corsie dedicate agli autobus, le aprissero anche per chi viaggia almeno in tre, che sono pochissimi.
Sicuramente non si va ad intasare le corsie riservate, ma almeno si riconosce l'utilità sociale di viaggiare in tre.

Le poche volte che ho chiesto e ottenuto autostop, bene o male ho chiacchierato con chi nmi dava il passaggio (quasi sempre, una volta con uno ho solo detto buon giorno e poco altro visto che era un po' orso)

Visto che chi legge questo blog potrebbero essere degli sconosciuti, io chiacchiero a vanvera, come ho fatto in tanti post, per cui mi presento un po' come se facessi autostop, e voi foste degli automobilisti che mi danno il passaggio.Spero solo che non siate cosi' burberi come quell'autista che mi è capitato quella volta e vogliate comunicare mediante i commenti.Se mi dite che anche voi avete un blog, verrò a trovarvi, sul blog.