lunedì 17 maggio 2021

La morte è la fine di tutto?


Prima o poi moriamo. E' la cosa piu' certa che c'è.

Che senso avrà avuto la nostra esistenza sulla terra?

Mi ricordo che mio fratello, prima di morire mi disse che lui è stato soddisfatto dalla propria vita.Io no.

Anche mia mamma, in occasione delle morti per covid, disse che a lei non importava morire, anche se adesso è ancora viva.

La maggior parte della gente trova la soddisfazione nei figli. Io non ne ho per problemi che ho avuto.

La morte è la fine di tutto? No! è solo la fine della nostra vita. La comunità di cui facciamo parte, continua a vivere, sia come natura che come società di uomini. Sta a noi dare il contributo che possiamo per il mantenimento di questa ricchezza che è la vita, che continuerà dopo di noi (speriamo!)

Ho sempre avuto l'insoddisfazione di non riuscire mai ad ottenere quello che vorrei, cioè dare il mio contributo alla continuazione della vita, non con i figli ma con un contributo intellettuale.

Se non riesco ad ottenere qualcosa che ritengo importante, sento di aver vissuto per niente e la morte sarebbe veramente la fine di tutto. 

Il problema da risolvere per me è sempre stato l'effetto serra

Fin dai tempi delle superiori capii che il problema dell'effetto serra sarebbe stato disastroso, ma non riuscii, nemmeno in famiglia, a convincere i miei per una riduzione dei consumi per il riscaldamento, per poter contribuire con una piccola goccia al problema globale. 

Ecco, la mia soddisfazione, per avere UNA MORTE SERENA, sarebbe stato di riuscire a fare qualcosa per il prossimo, attraverso delle scoperte che aiutano il risparmio energetico.

Scusate questa mia prossima digressione su un problema molto concreto e terra terra.

Ho sempre sperimentato dai 16 anni ad adesso che ne ho 56, una continuo disinteresse per il tema cruciale dell'ambiente. La gente ignora il disastro che verrà, e solo adesso, negli ultimi anni, sento un po' piu' di consapevolezza, perchè probabilmente la gente si interessa delle cose solo quando ne ha un interesse immediato (il danno da evitare che si fa progressivamente concreto) e non è capace di ragionare a lungo termine, anche se questo compromette il futuro dei loro figli e nipoti.

Speriamo che attraverso i brevetti, io riesca ad avere quel senso di soddisfazione che attualmente non ho perchè contribuire a ridurre il problema dell'effetto serra, per me sarebbe una grossa soddisfazione, per cui..... morirei felice.

La mentalità di mio papà era che è meglio produrre per gli altri che risparmiare. Mentalità che ho trovato molto comune, anche in altri ambiti.

Mio papà aveva molto interesse per i pannelli solari, perchè credeva che il maggior consumo della casa fosse legato all'acqua calda, e probabilmente puntava a produrre qualche pannello solare anche per altri.

Io non credevo assolutamente ai pannelli solari per due ragioni: una è che il consumo d'acqua calda rappresenta una parte minimale del consumo di una casa, e secondo, che i pannelli solari sono molto costosi per quello che riescono a dare e non riescono a coprire i consumi di una casa in tutto l'anno, come d'inverno.

Da allora ho sempre ragionato sul modo migliore per usare l'acqua calda, fino alla mia domanda di brevetto per una doccia efficiente, che ultimamente mi è stata affossata dall' ufficio brevetti di Roma, grazie ad un mio errore collossale a non rispondere per tempo alla richiesta di integrazioni che mi è stata fatta.

Per me è stata una delusione collossale, la fine dei miei sogni, mi sono sentito morire. Era come se non avessi piu' futuro, ne io ne il mondo.In quel momento per me era la fine di tutto.

Proverò a proporre altri due brevetti, sempre in tema di risparmio, e vedremo il risultato.

Qualcuno dirà che basterebbe che rendessi pubblico il mio brevetto, anche senza ottenere l'esclusività della licenza di produrre in modo monopolistico per 20 anni.

Non è cosi' semplice. Io avrei optato per avere un minimo guadagno rispetto ai vantaggi, circa un dieci per cento dei vantaggi, ma con una platea di utilizzatori molto ampia.

Non avendo nessuna possibilità di guadagno il mio interesse è scemato, perchè avendo la licenza , dopo i primi guadagni avrei potuto lasciare il lavoro e dedicarmi a tempo pieno a diffondere la mia scoperta, essendo ripagato dai costi di investimento, che senza la licenza non potrei permettermi.

So che è infantile piangere sul latte versato, ma è dura riprendersi.

Con questi sogni mancati, mi è sembrato di morire, e morire dal tutto, senza dare un senso alla mia vita. 



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