domenica 25 ottobre 2015

Veleni in paradiso (cioè il Trentino)

Bellissima interessante serata ieri sera a Tassullo. Hanno proiettato un film sulla problematica del monte zaccon dell'acciaieria e delle mele. Il film è scaricabile gratuitamente dalla rete basta inserire in YouTube "veleni in paradiso".
Mi ha colpito in particolare il passaggio in cui si evidenziava che tra i cani curati da un veterinario quelli più soggetti a malattie sono della Val di Non e lo sono per via dell'aria e dell'acqua, non per il cibo industriale che è uguale per tutti.

Un altro passaggio parlava dell'inquinamento dei torrenti da fitofarmaci che è stato un aspetto poco curato del monitoraggio delle acque. In Val di Non ci sono il ruscelli più inquinati d'Italia da questo punto di vista. Un altro aspetto ancora è poi la quantità di fitofarmaci usati in Val di Non che sono un record a livello nazionale per unita di superficie. Poi c'è stato un dibattito. Chiaramente a tassullo in Val di Non hanno parlato solo delle mele. Sono emerse molte cose interessanti. Il dibattito avrebbe dovuto parlare della salute dei contadini, invece questo argomento è passato in secondo piano.
Il problema è che si vorrebbe chiarire parecchie cose non ancora chiare nel rapporto fitofarmaci -salute, non si hanno certezze dal punto di vista scientifico ma dubbi, grandi una casa, sulla salute prossima di chi sta vicino ai frutteti.Ad esempio non si sa qual è l'influenza dei cocktail di fitofarmaci.sono tutti sotto il limite della legge però sono tantissimi e tutti insieme probabilmente superano il limite di legge.praticamente da quello che ho capito i 36 trattamenti annuali son fatti tantissimi tipi di fitofarmaci così che nessuno di questi supera il limite.
Invece è emerso fortissimo l'interesse economico per un'agricoltura di qualità sia perché i prezzi delle mele sono bassi e solo un aumento di qualità determinato dal biologico, potrebbe portare a un migliore collocamento sul mercato e quindi a prezzi migliori, sia perché il Trentino fa della qualità ambientale un ottimo biglietto da visita spendibile sui mercati, e una valle con seri dubbi sulla agricoltura potrebbe far perdere quelle posizioni di immagine e conseguentemente una riduzione degli introiti e delle relative tasse legate al turismo.
Molti interventi (e di qualità) dei presenti.
Per ottenere ottenere una agricoltura biologica è emerso che ci sono parecchie strade semplici da percorrere.
Prima di tutto l'adozione di cultivar che abbiano bisogno di pochi trattamenti, per passare dagli attuali 30 36 all'anno a 3-4 trattamenti all'anno.
l'adozione di siepi che facciano da barriera tra i vari fondi per evitare la deriva.
Anche la lotta mediante la confusione sessuale evita l'uso di fitofarmaci per una certa percentuale, però è emerso che per pigrizia, molti coltivatori non la fanno.
Un altro intervento sottolineava che con l'aggiunta di agenti di favoriscono la bagnatura degli alberi da parte di prodotti distribuiti sarebbe possibile ridurre la quantità di fitofarmaci anche ad un quarto e utilizzando distributori che non polverizzano l'acqua creando problemi per la deriva.
Una forte perplessità è emersa da una domanda che chiedeva se possibile conciliare la monocoltura con il biologico mentre è risaputo che è un'alternanza di vari tipi di coltivazione porta a una riduzione dei trattamenti.
Una forte critica sui dati sull'uso dei fitofarmaci in Val di Non è arrivata da un ispettore del Esat.
Diceva che i dati sono falsati dal fatto in Val di Non vengono venduti tanti fitofarmaci che sono destinati alla Alto-Adige per cui risultano fitofarmaci venduti in Trentino e pochi in Alto Adige mente dovrebbe essere il contrario.
La metà dei fitofarmaci venduti sono fitofarmaci che si usano anche in agricoltura biologica, per cui il dato dovrebbe essere corretto e non è così allarmante.

 Una cosa interessante che è emerso dal dibattito e che non interessava direttamente la melicoltura, è il fatto evidenziato una persona che nell'alta Val di Non i prati non fioriscono più come una volta.
È emerso che per coltivare i prati vengono usati dei diserbanti selettivi pagati dalla Provincia fino a 1000 metri di altezza!

In un intervento si evidenziava come vengono utilizzati i diserbanti anche quando basterebbe passare con il trattore a tagliare l'erba.

Un'altra cosa interessante, è che con i fitofarmaci si eliminano gli insetti e si elimina anche gli animali che si nutrono di insetti. Praticamente un deserto biologico in cui sopravvive solo la pianta di mele!

David conotter

Nessun commento:

Posta un commento