venerdì 30 aprile 2010

lavoro artistico

pensato il 4/02/2010
Le norme contro il secondo lavoro, nell'ente pubblico dove lavoro, sono talmente assurde che fare un secondo lavoro è quasi impossibile.
Anni fa, leggendo le norme, mi sono reso conto che le stavo violando.Infatti non era permesso fare lavori agricoli per terzi.Era solo consentito lavorare la propria campagna.In quei giorni stavo raccogliendo le cigliege sugli alberi di mio papà, nel terreno dove sorge la casa di mio papà, dove ero residente.
Avrei potuto farlo, ma solo se dimostravo che lo facevo gratuitamente, il che non era vero perchè vendevamo le cigliege sulla stada, cosa consentita per chi ha terreni che confinano sulla strada.
Un mio collega mi ha detto che la cosa poteva essere agevolmente superata.Infatti il lavoro artistico puo' essere esercitato, per cui avrei potuto affermare che la mia era una prestazione artistica.Avrei potuto vestirmi in modo strampalato, oppure preferibilmente lavorare nudo, e avrei dovuto dire che quella era un performance artistica, cosa alquanto difficile da confutare, visto che organizzazioni finanziate dalla provincia in questi mesi hanno finanzaito il "monumento" intorno alla statua di Dante, che consisteva in un muro di sacchi di sabbia, per di piu' crollati a causa della mancanza di dimensionamento della struttura.Se quello era un'opera artistica,"la difesa con sacchi di sabbia dell'italianità di dante", anche la mia raccolta delle cigliege, poteva essere considerata una performance.Vediamo come giustificarla, dunque..... vediamo, si...."attirare l'attenzione su una attività sempre piu' marginale come la raccolta delle cigliege" oppure "la salita verso l'alto (metaforico, ma concreto dell'albero) per cogliere i frutti del proprio lavoro".In altre parole sarebbe stata la consacrazione del lavoro agricolo che coglie i frutti del proprio lavoro......Oppure se avete altre motivazioni vanno bene tutte.L'importante è che si tratti di un lavoro artistico, una performance a cui ognuno puo' dare il significato che vuole.

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