sabato 30 gennaio 2010

Beni comuni e beni privati

26/01/2010
Il comunismo è finito.Il crollo del muro di Berlino, e le sue conseguenze nei regimi dittatoriali che si definivano comunisti ma che in realtà erano dittatoriali o semidittatoriali, sono note a tutti.
Meno noti sono le conseguenze dell'ultra liberismo, che si manifestò negli stati sud americani.In questi regimi tutto quello che era possibile privatizzare, è stato privatizzato.Anche quì il fallimento è stato evidente, e anche qui si trattava di regimi dittatoriali o semidittatoriali.
Ora la domanda che mi pongo, e a cui voglio dare risposta è la seguente: quali beni o attività è bene che siano pubblici e quali beni è giusto che siano privatizzati?
Tanto per fare degli esempi:
Nei regimi comunisti non funzionavano bene l'economia di stato per i beni alimentari, che andavano acquistati nei negozi di stato.
Il mercato nero, quindi privato,probabilmente anche se era fuori legge,funziona bene.Bastava oliare con dei soldi i meccanismi, che all'improvviso la macchina dello stato funzionava a perfezione.
Anche nello stato americano, come in tutti gli stati democratici, ci sono tantissime attività e beni pubblici che funzionano perfettamente.Faccio solo degli esempi: la giustizia è pubblica, l'esercito è pubblico, le strade e le reti infrastrutturali sono pubblici, i parchi cittadini e i parchi naturali sono pubblici.
Ci sono naturalmente delle eccezioni come ad esempio le autostrade, oppure il pedaggio a pagamento di certe strade congestionate, come ad esempio a Singapore, ma nel complesso la proprietà è in mano alla società.
Probabilmente tutto puo' diventare privato, e tutto puo' diventare pubblico, ma ci sono delle convenienze e dei costi per entrame le soluzioni.
I motivi per cui si preferisce una proprietà pubblica anzichè privata, è legato al fatto sociale e politico di garantire a tutti il suo utilizzo gratuito, e di garantire grosse economie di scala.Certe attività comunque sono pubbliche anche perchè non rendono niente, e probabilmente solamente il fatto di incassare dei soldi ha dei costi (penso a un parco cittadino)
Per contro, le attività private, se in regime concorrenziale, portano a un miglioramento della meritocrazia e/o a un miglioramento dell'efficenza del servizio svolto.
Bush Junior, nel corso del suo mandato, ha fatto di tutto per privatizzare quasi tutto, a partire dall'esercito fino ad arrivare alla sicurezza (ho letto qualcosa a proposito in shok economy).
Secondo me quello che non è un monopolio naturale puo' essere privatizzato per un suo migliore utilizzo.
Non penso che a nessuno verrebbe voglia di pubblicizzare le attività che attualmente sono private come il commercio e in generale la produzione di beni.Del resto la testimonianza dei regimi comunisti è stata ingloriosa.Se non altro non si sapeva dare un valore alle varie attività, per cui non si riusciva neppure a scegliere in modo economico tra due scelte all'interno dell'economia di stato perchè appunto non si conoscevano i costi.Anche nelle amministrzioni pubbliche in italia, si cominciano a formare agenzie con un proprio bilancio autonomo, invece che avere un unico bilancio per tutta l'amministrazione, allo scopo di poter fare scelte corrette e sapere esattamente i costi della gestione, anche se tutto rimane evidentemente pubblico.
La proprietà privata in un regime concorrenziale permette una certa competizione, per cui si incentiva il migliore e tutto il sistema ne traee giovamento, un po' come in natura per selezione naturale.Negli stati democratici si incentiva la competizione, creando, invece che il monopolio pubblico, le condizioni normative e di infrastrutture in modo che tutti possano competere, senza escludere nessuno.La normativa antitrust dovrebbe servire proprio a questo.In America però di fatto non esiste piu'(credo che sia stata eliminata di fatto da Bush Junior).
Sempre secondo me ci sono propietà che non possono essere rese private.E' il caso delle infrastrutture di trasporto.Linee di trasporto merci, persone, energia e telecomunicazione.Ci sono varie motivazioni: la prima è che non avrebbe senso fare piu' strade per collegare una città, per una serie di motivi, il primo dei quali è economico per l'ecessiva onerosità dell'operazione che non consente ricavi.La seconda è legato alla configurazione storica delle strade.Ormai lungo le strade si sono sviluppati i paesi e le abitazioni sparse sono ormai dappertutto.Fare una nuova strada significa abbattere tante case, oppure dover fare un sacco di opere costosissime, come viadotti e gallerie per creare una rete alternativa a quella esistente.In certi casi è impossibile come ad esempio all'interno dei centri storici, a meno che non si utilizzi lo spazio in alto o in basso con gallerie e viadotti, che comunque in quel contesto sarebbero probabilmente proibiti.Stesso discorso per la rete di trasporto energetico e dell'acquedotto e fognatura e telecomunicazioni.
Nel corso del tempo però le situazioni sono variate, per cui con le nuove tecnologie le cose cambiano come ad esempio per le telecomunicazioni, in primo luogo il telefono, che nell'utilizzo quotidiano si è slegato al supporto fisico del filo, per utizzare le onde radio, che comunque di fatto restano, o dovrebbero restare pubbliche.Stesso discorso con la televisione che con il digitale e il satellitare si sono parzialmente affrancate dall'utizzo dell'etere.
Anche l'energia, con il tempo e lo sviluppo teconologico si svincolerà mano a mano dal supporto fisico, perchè con lo sviluppo delle energie alternative e del fotovoltatico le case dovrebbero diventare parzialmente autonome, e anche perchè, forse, con l'efficenza energetica, il fabbisogno di energia dovrebbe essere sempre minore.Questo vale sia per la corrente elettrica che per il gas.
Puo' darsi che lo sviluppo tecnologico consenta di superare questi vincoli fisici per cui certe infrastrutture non siano piu' in regime di monopolio, ma credo che fino ad allora bisogna garantire che le proprietà di queste infrastrutture restino pubbliche.
Un'altra attività che non puo' essere resa privata è l'amministrazione della giustizia.Anche in questo caso, tantissime attività collegate a questa attività possono essere delegate ai privati, soprattutto quelle piu' ripetitive e piu' facili da controllare.Un esempio banale è la pulizia degli uffici e la gestione degli immobili dove gli uffici hanno sede.Queste attività si possono delegare a privati per un tempo limitato, in modo che se l'attività non funziona, si rompe il contratto e si sceglie un'altra ditta a cui affidare i lavori.Secondo me si deve trattare di attività, il cui sviluppo è già conosciuto e controllabile e soprattutto che puo' far riferimento a un mercato competitivo.E' ben vero che il mercato si crea, ma deve essere una cosa graduale.Di fatto comunque, anche all'interno della giustizia moltissime attività vengono svolte dal privato, come l'attività degli avvocati, che difendono i loro clienti.Qui probabilmente si potrebbe vedere quello che non funziona in ambito privato.Probabilmente i piu' tutelati sono coloro che riescono a difendersi con gli avvocati migliori, cioè generalmente i clienti piu' danarosi, e non necessariamente le persone piu' innocenti.
Interrompo qui queste mie considerazioni, dovrei andare avanti, ma la mia compagna mi aspetta per cena, e scrivendo queste cose, non sono di aiuto in famiglia.Ci sono altre cose piu' urgenti da fare.
intanto metto giu' i punti che voglio sviluppare in seguito:
1)I parchi pubblici sono meglio di quelli privati come utilizzo dello spazio.
2)L'amministratore di condominio è un lavoro pubblico o privato?
3)Si puo gestire un'amministrazione pubblica con la stessa efficenza di una privata?
4)Perchè le aziende private qualche volta falliscono se sono cosi' efficenti?
5)Perchè al sud le cose funzionano peggio che al nord, o almeno questo ci fanno credere la Lega Nord?
6)Perchè si danno incentivi (pubblici) alle aziende private, anzichè alle persone, se lo scopo è quello di salvare l'occupazione?

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